Faccio rispondere ad un mio concittadino... da il corriere.it
Camionisti, bloccare un intero Paese vanifica tutte le buone ragioni
In questo modo, gli autotrasportatori dispongono di qualcosa che è di tutti, la libertà di circolazione
Non dubito delle buone ragioni degli autotrasportatori. Si tratta di un lavoro duro e necessario, con cui non si diventa ricchi. Chi lo svolge deve trovare anche nell'orgoglio di categoria la forza per reggere la solitudine, le lunghe ore, la fatica. Dubito però che queste buone ragioni siano sufficienti per bloccare un Paese sotto Natale. In questo modo, gli autotrasportatori non si limitano a ritirare qualcosa che gli appartiene - principio alla base del diritto di sciopero - ma dispongono di qualcosa che è di tutti. La libertà di circolazione, per esempio.
Non solo. Questo tipo di protesta - incoraggiata dalla mollezza del governo - sta prendendo piede. I taxisti hanno bloccato Roma, gli addetti al trasporto pubblico hanno messo a piedi l'Italia, i metronotte hanno marciato sul Parlamento (!), eccetera. Solo una domanda, tranquilla: qual è il confine? Se è solo una questione di forza, stiano attenti i sindacati. Oggi l'83% degli utenti di Corriere.it - di certo, non un covo d'estremisti o d'intolleranti - hanno votato "sì" alla domanda «E' giusto intervenire con decisione per rimuovere i blocchi stradali dei Tir?». L'irrilevanza dei sindacati - ormai un dato di fatto in mezzo mondo - passa anche di qui. Nel non capire dove sta il confine.
Beppe Severgnini
P.S.: Anche io ho votato si